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L’ayurveda si occupa della cura del corpo attraverso regole per la routine giornaliera, l’alimentazione, i trattamenti, le purificazioni, l’uso delle erbe con lo scopo del raggiungimento di uno stato di buona salute, fondamentale per la pratica dello yoga e ricorre a questo per gli aspetti spirituali.
La consapevolezza del proprio corpo e del suo rapporto con la natura porta spesso chi pratica yoga a scegliere l’ayurveda come sistema di mantenimento della salute.
In India è tradizione studiare l’ayurveda prima di intraprendere la pratica dello yoga, in quanto l’ayurveda è la scienza del corpo e solo quando quest’ultimo è idoneo è possibile intraprendere la pratica dello yoga.
Lo yoga è la medicina per la causa che determina tutte le malattie, ossia l’ignoranza, che non è solo il fatto di non sapere, ma l’incapacità di riconoscere ciò che noi siamo. Quindi lo yoga permette di avere questa possibilità: la nostra vera natura.
Una Medicina completa dunque, che non tralascia nulla per il benessere dell’uomo, compreso il giusto utilizzo degli alimenti
Il numero di persone che praticano yoga nel mondo è raddoppiato negli ultimi 5 anni. E anche se alcuni concepiscono lo yoga come una sorta di ginnastica dolce, sicuramente sai che non è soltanto una disciplina fisica, ma che coinvolge la persona nella sua interezza: corpo, mente, coscienza.
L’ayurveda e lo yoga affondano entrambi le loro origini nella millenaria tradizione Vedica e queste discipline vengono utilizzate come mezzi grazie ai quali realizzare un equilibrio in cui la mente pacificata, in un corpo sano, possa essere strumento di sviluppo e ampliamento della propria coscienza ed evoluzione.
Negli yoga sutra (uno dei testi fondamentali dello yoga) è descritto lo yoga come lo stato in cui si sono interrotte le fluttuazioni mentali e in questo stato di assenza di pensieri è possibile la realizzazione del Sé, cioè la realizzazione della propria essenza spirituale; che nella tradizione classica è l’obbiettivo dello yoga.
In alcuni testi ayurvedici si afferma che una persona sana è quella che ha realizzato l’unione col Sè.
Da ciò si può dedurre come sia lo Yoga che l’Ayurveda hanno, perlomeno in accordo alla tradizione, lo stesso obbiettivo: uno stato di armonia mentale grazie al quale poter accedere alla “realizzazione del Sè”.
Questa condizione viene tradizionalmente descritta come quello stato di coscienza in cui lo yogi, il praticante, realizza di essere molto di più che un corpo costituito di materia; abbandona le limitanti identificazioni con i propri desideri, pensieri e abitudini e avendo rimosso le fluttuazioni della mente si libera dal dualismo, sperimentando felicità interiore e totale consapevolezza della propria natura divina.
Un verso del Sushsruta Samhita, un testo ayurvedico, afferma:
Viene definita sana quella persona che ha i dosha (gli elementi di base che costituiscono il corpo) e i mala (sostanze di scarto) in equilibrio; un buon appetito; i dhatu (organi e sistemi ) che funzionano bene; e il cui Sè, mente e sensi sono in uno stato di felicità.
Definizione che ha in comune, con lo Yoga, l’equilibrio e la felicità della persona nella collaborazione sinergica di corpo mente e coscienza.
Lo Yoga, tramite le varie tecniche che offre rende forte e stabile la mente favorendone la connessione col Sè, o atma essenza divina.
Ayurveda è una parola che deriva dal sanscrito “ayu” che vuol dire “durata di vita”, da cui “ayurveda=scienza della vita e della longevità”.
Ma la parola “ayu” ha anche un altro significato: indica lo stato in cui corpo sensi mente e anima son integrati. Anche in questa definizione non possiamo non notare la stretta connessione con lo yoga.
LO YOGA E’ PARTE DELL’AYURVEDA
Nei testi ayurvedici lo Yoga è fondamentale per rimuovere lo stress fisico, calmare la mente prima della meditazione ed è parte della routine ayurvedica quotidiana in quanto ringiovanisce il corpo e migliora la digestione. Equilibra i tre doshas attraverso le differenti asana. (posizioni yoga)
E L’AYURVEDA E’ PARTE DELLO YOGA
Allo stesso tempo, applicare l’ayurveda nella dieta e nella routine quotidiana, può aiutare molto lo studente di yoga nella sua pratica.
Ad esempio, ripulire le nadi, i differenti canali energetici, attraverso le differenti posture, potrebbe rivelarsi poco efficace se, attraverso un’alimentazione appropriata e pratiche di purificazione, “ama” cioè il non-digerito – termine ayurvedico che indica tossine e materiali di scarto – non viene eliminato regolarmente.
Possiamo quindi concludere che queste due discipline sono complementari e di supporto l’una dell’altra, e lo studente di yoga che decide di adottare dieta e tecniche di purificazione ed eliminazione delle tossine dell’ayurveda, ne trarrà un grande beneficio nella sua pratica.
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