Con il nuovo anno abbiamo deciso di approfondire l’argomento Ayurveda con alcuni brevi articoli … speriamo di riuscire a mantenere una certa costanza e a dare a tutti la possibilità di conoscere questo antico sistema di vita senza tediarvi troppo … se ne volete sapere di più, provare i trattamenti o la diagnosi del polso vi ricordiamo che è necessario essere soci (vedi LA PAGINA CORRISPONDENTE) per poter partecipare a tutte le nostre attività. Per maggiori informazioni telefona allo 035249686 oppure scrivi a info@ayurevda-bergamo.it
L’ayurveda trae le sue origini dai Veda, i più antichi libri a noi tramandati dalla tradizione millenaria indiana. Secondo gli storici i Veda risalgono almeno a cinquemila anni fa. I testi vedici sono quattro: Rig-veda, Sama-veda, Yajur-veda e Atharva-veda. L’ayurveda viene considerata parte di quest’ultimo. Si trovano, però, descrizioni di piante medicinali e dei loro usi nella cura di alcune malattie anche negli altri tre Veda. Le testiamonianze scritte risalgono a circa duemila anni fa: essa era in uso come sistema medico autoctono in vari paesi del continente asiatico: India, Cina, Pakistan, Bangladesh, Sri Lanka, Tibet, Nepal e Myanmar. Negli ultimi anni l’interesse per le medicine alternative è fortemenete aumentato nel mondo occidentale; sempre più persone si rivolgono a queste terapie per evitare gli effetti collaterali a lungo termine dei farmaci della medicina allopatica: Ayurveda, Medicina tibetana, naturopatia, yoga, mantra, tantra, terapia del colore e della musica, pranoterapia sono solo alcune delle terapie alternative più conosciute. Si è sempre più consapevoli dell’importanza della salute e, soprattutto della cura del proprio corpo e della propria mente e le terapie alternative offrono risposte che spesso non trovano soluzione nella medicina tradizionale.
Secondo la mitologia il primo a ricevere la conoscenza dell’ayurveda direttamente da Brahma fu Prajapati Daksha. Dopo di lui, la conoscenza venne tramandata agli Ashvin Kumara (gli antichi dotti vaidya, i medici ayurvedici). In seguito passò al dio Indra fino a giungere nelle mani di un gruppo di rishi. In ayurveda si incontrano due scuole di pensiero: la scuola Atreya e la scuola Dhavantari. La prima si occupa delle medicine in generale, la seconda l’aspetto chirurgico. La conoscenza ayurvedica è contenuta in tre grandi libri che prendono il nome dai loro autori: Charaka-samhita, Sushruta-samhita e Vagbhata.
Il termine è formato da due parole ayus + veda. In sanscrito le parole significano vita e conoscenza. E’ fondamentale comprendere la differenza sostanziale tra il concetto di vita nella scienza moderna e l’ayurveda. La scienza moderna sostiene che fino a quando il cuore di una persona funziona, essa è considerata viva, anche se soffre di una grave malattia e deve essere mantenuta in vita con l’aiuto di ossigeno e di altri macchinari che intervengono a supplire alla carenza delle funzioni vitali. Secondo l’ayurveda, invece, solo una persona fisicamente, mentalmente e spiritualmente sana può essere considerata viva. L’ayurveda non è solo un sistema di medicina per curare le malattie, è piuttosto, maestra di conoscenza di una filosofia di vita omnicomprensiva che tratta e descrive la scienza e la tecnologia del fenomeno della creazione, della preservazione e della emancipazione che rappresentano il processo di vita universale. Non si occupa solo della vita umana a partire dal concepimento ma anche delle origini di karma e samskara delle vite precedenti che il corpo porta con se dalle vite passate alla vita attuale e che di nuovo porterà nella prossima vita dopo la morte.
Quando il seme maschile (shukra) e l’ovulo femminile (rajas) si incontrano essi danno forma ad un nuovo essere vivente (jiva). E’ da questa cellula che parte l’inizio della vita umana. La conoscenza vedica ci dice che la nuova vita, formatasi, porterà con sé i samskara delle vite precedenti. Al momento del decesso, infatti, la forza vitale (prana) abbandona le spoglie mortali. Il nuovo corpo è una combinazione dei pancha-mahabhuta, atman e dei samskara delle vite precedenti che il jiva si è guadagnato. Questo ciclo continua fino a quando l’anima resta avvinghiata nelle spire fatali del karman e dei samskara. I samskara sono il risultato del karman cioè di tutte le azioni compiute in vita. Essi daranno la loro impronta all’anima e si riflettono nella mente di ogni individuo.
Secondo l’antica conoscenza vedica l’universo è costituito da cinque elementi: etere (akasha), aria (vayu), fuoco (tejas), acqua (jala) e terra (prithivi). Tutte le attività dell’universo funzionano e sono governate dalle combinazioni e dalle mutazioni che avvengono all’interno di questi cinque elementi fondamentali. Lo stesso principio si attua all’interno del nostro corpo. Di conseguenza il corpo umano ricostruisce in sé l’esatta rappresentazione della struttura dell’universo, in dimensioni ridotte. Il nostro corpo fisico è controllato e governato da tre elementi: aria (vata), fuoco (pitta), e acqua (kapha). Allo stesso modo il corpo psichico è governato da tre guna che sono sattva, rajas e tamas. Questi tre mahabhuta e i tre guna si corrispondono e hanno fra loro un rapporto di complementarietà.
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